Grazie al pittore

Sebastianelli Claudio

Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
Arida, rivolgendomi,

vedrò compirsi il miracolo:
Il nulla alle mie spalle , il vuoto dietro

Di me , con un terrore da ubriaco.
Poi, come s’uno schermo,

s’accamperanno di
gitto

Alberi, case, colli per l’inganno consueto.

Ma sarà troppo tardi;

ed io me ne andrò zitto
Tra gli uomini che non si voltano,

col mio
segreto.

Eugenio Montale

Ossi di Seppia